Sindrome femoro-rotulea e appoggio plantare:  analisi dell’appoggio per progetto del plantare
15 marzo 2018   |    Podologia

Sindrome femoro-rotulea e appoggio plantare: analisi dell’appoggio per progetto del plantare

I dati clinici personali,in  accordo alla letteratura internazionale, paiono   confermare l’utilità delle ortesi in EVA nel ridurre problemi femoro-rotulei

I problemi di iperpronazione sono dovuti ad una eccessiva mobilità  della articolazione subtalare e il controllo di questo ipermobilità  può essere fatto attraverso la scelta  di calzature adatta, più plantare compensativo Una revisione di dati delle patologie da sovraccarico  mostra un aumento allarmante nell'incidenza del dolore di ginocchio in corridori  dal 18% al 50% di danni in 13 anni di pratica sportiva

Ci sono varie  ipotesi riguardo l’azione muscolare all’impatto del piede a terra : una dice che le forze di impatto che si generano nella corsa sono segnali di imput che producono un adattamento muscolare in accorciamento prima del successivo contatto col suolo per ridurre il  carico sui tendini e per smorzare vibrazioni sulle parti molli .Se cambia lo schema motorio varia l’intensità  della contrazione muscolare .Se si mette un plantare e una scarpa opportuna si  può ridurre l’attività muscolare

Più aumenta la velocità della corsa o più ci sono asperità ,più aumentano le forze di reazioni al suolo  e la extrarotazione della tibia. Caviglia e ginocchio che sono tra loro antagonisti ,devono compensare l’eccesso di carico.

Le scarpe dovrebbero essere con suola durevole ,una barra di antitorsione, con  invaso calcaneare solido e stabile,un  sostegno dell’arco mediale, Solo per corridori selezionati con anormalità  biomeccaniche accertate ,una barra di antipronazione

.I plantari  morbidi  in  EVA sono comodi, facilmente fabbricabili , poco costosi, e più facili da usare  dei plantari semirigidi utili in casi dove il plantare in EVA  morbido  non offre adeguato controllo del piede e quando si ricercano fini correttivi come nei bambini.

L’uso del plantare  riduce  l’ abbassamento del navicolare e stabilizza la sottoastragalica nel piano  frontale, e l’ articolazione di ginocchio nel piano  sagittale.  Il plantare  riduce il moto del ginocchio nel piano frontale durante il contatto e nella fase aerea(mid swing) nel cammino  ma aumenta il moto del ginocchio durante il contatto e la fase aerea nella corsa .

Agisce soprattutto nel primo 50% della fase dell’appoggio (Stance) e condiziona la intrarotazione tibiale. È ipotizzabile  che l’effetto del plantare  durante la corsa  possa essere meccanico così come propriocettivo.Il plantare riduce la pronazione sottoastragalica sia in gradi che nel tempo  ,benchè aumenti il tempo  di appoggio delle dita dall’attacco da terra al loro distacco.

Usando il plantare si ha una riduzione da 1 a 3 gradi nei piani frontali ed trasversale per la sottoastragalica correndo e camminando.

Conclusioni : Il plantare serve se il soggetto presenta una iperpronazione sottoastragalica o una eccessiva intrarotazione della tibia sotto carico con > dell’angolo Q .

Approfondendo le conoscenze sugli effetti del plantare tramite studi biomeccanici migliorerà la capacità prescrittiva e la scelta dei materiali e si eviterà la prescrizione non opportuna.

Articoli della stessa categoria
Il plantare nel calcio
+
07 marzo 2018
Il plantare nel calcio Per ogni terreno una calzatura adatta